Se un asteroide dovesse colpire la Terra, avrebbe due probabilità contro una di cadere in acque profonde. Fino ad oggi era stato studiato esclusivamente l’effetto tsunami provocato da un simile splash-down, senza tener conto dei possibili effetti a medio termine sul clima. La dott. Elisabetta Pierazzo, senior scientist al Planetary Science Institute di Tucson, ha contribuito a colmare questo vuoto con un suo recente studio dai risultati preocupanti. Pierazzo ha lanciato al computer due differenti simulazioni, l’una per l’impatto con un asteroide dal diametro medio pari a 500 metri, l’altra con un corpo grande il doppio, che chiameremo sim500 e sim1000. Gli altri parametri più importanti, riferiti al luogo e all’epoca dell’impatto, avevano gli stessi valori in ambedue le simulazioni:
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la profondità del fondale (superiore ai 4 km)
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la latitudine (+30°), che influenza lo schema della circolazione atmosferica
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il periodo dell’anno (Gennaio), che determina l’intensità dello strato di ozono nell’atmosfera