Un planetario… tra le dita

Il “planetario tra le dita”, disegnato dall’architetto Giovanni Murelli di Todi (PG) e realizzato dall’associazione “StarLight, un planetario tra le dita” in diversi formati, è un paper model presentato come materiale didattico all’IPS Conference 2014 a Pechino. È un modello di carta dell’emisfero celeste settentrionale ed una piccola parte di quello meridionale, dove sono rappresentate tutte le costellazioni dell’emisfero Nord e quelle giacenti sul piano dell'eclittica, sia con gli asterismi convenzionali che con le figure mitologiche. Viene usato quale laboratorio per gli studenti delle scuole secondarie, che possono lavorare da soli, in coppia o in gruppo, secondo il formato del modello (Ø 18cm, 28 centimetri e 38 centimetri). Il paper model è diviso in dodici spicchi verticali, ciascuno dei quali coincide con un mese, e in cinque fasce orizzontali. All'interno non è presente una griglia graduata, pertanto le misure possono essere rilevate solo con approssimazione, ma questo è comunque sufficiente per far capire la corrispondenza tra una parte della superficie terrestre e il cielo sovrastante. Il laboratorio è organizzato in modo tale che gli studenti possono imparare le informazioni di base sulla sfera celeste da soli, facendo una descrizione dettagliata del modello e dei suoi movimenti, annotando i dati rilevati su specifiche schede di lavoro.

Il “planetario tra le dita”, disegnato dall’architetto Giovanni Murelli di Todi (PG) e realizzato dall’associazione “StarLight, un planetario tra le dita” in diversi formati, è un paper model presentato come materiale didattico all’IPS Conference 2014 a Pechino. È un modello di carta dell’emisfero celeste settentrionale ed una piccola parte di quello meridionale, dove sono rappresentate tutte le costellazioni dell’emisfero Nord e quelle giacenti sul piano dell’eclittica, sia con gli asterismi convenzionali che con le figure mitologiche. Viene usato quale laboratorio per gli studenti delle scuole secondarie, che possono lavorare da soli, in coppia o in gruppo, secondo il formato del modello (Ø 18cm, 28 centimetri e 38 centimetri). Il paper model è diviso in dodici spicchi verticali, ciascuno dei quali coincide con un mese, e in cinque fasce orizzontali. All’interno non è presente una griglia graduata, pertanto le misure possono essere rilevate solo con approssimazione, ma questo è comunque sufficiente per far capire la corrispondenza tra una parte della superficie terrestre e il cielo sovrastante. Il laboratorio è organizzato in modo tale che gli studenti possono imparare le informazioni di base sulla sfera celeste da soli, facendo una descrizione dettagliata del modello e dei suoi movimenti, annotando i dati rilevati su specifiche schede di lavoro.

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